Festival Duni

VENTIQUATTRO ANNI DI FESTIVAL DUNI A MATERA: PREPARANDO IL PROSSIMO

Nel 2024 il Festival Duni celebrerà il suo primo quarto di secolo. Un traguardo raro tra i festival musicali dell’Italia meridionale e sicuramente il più longevo specializzato in musica antica dopo il Leonardo Leo della Puglia. Per prepararci a questo evento significativo per Matera abbiamo concepito con il suo fondatore e vero motore propulsore, Saverio Vizziello, una formula “ponte”, che unisca come sempre artisti tra i più affermati della scena “antica” internazionale, alcuni per la prima volta a Matera e in Basilicata, e giovani interpreti in ascesa che hanno avviato da sud una prestigiosa carriera. I temi sono in apparenza eterogenei, ma in realtà è possibile individuare dei percorsi coerenti che collegano in una sottile trama tutte le proposte. Abbiamo scelto di proseguire nella nostra ideale esplorazione del paesaggio sonoro del passato dalla originale prospettiva del sud, vista la naturale posizione mediterranea della “città dei Sassi”, ma sempre in una prospettiva europea, confermata dalla nostra presenza nel REMA (Reseau Européen des Festivals de Musique Ancienne). Dopo l’ascolto, scelto come tema dell’edizione 2022 (per il quale l’idea di Carlo Fiore ha peraltro conquistato per la terza volta il premio europeo della grafica dei festival) quest’anno esploriamo la voce impegnata nel cantare meridiano, com’era definito anticamente il canto incantatorio delle Sirene mediterranee. Avremo canti a solo e canti polifonici, dal tardo medioevo al pieno Settecento, con alcuni dei più straordinari interpreti di questi repertori, vere Sirene dei nostri tempi: Patrizia Bovi e Pino De Vittorio, Furio Zanardi e Maria Cristina Kiehr, le più giovani e già lanciate Èlia Casanova, Carlotta Colombo ed Ester Facchini e il contraltista lucano in grande ascesa internazionale Nicolò Balducci. Con loro interagiscono strumentisti di grande prestigio europeo: il clavicembalista Enrico Baiano (per la prima volta a Matera), il liutista Franco Pavan (il suo un gradito ritorno), i vihuelisti John Griffiths e Ariel Abramovich, l’arpista barocca Chiara Granata, il flautista Tommaso Rossi, il violinista Francesco d’Orazio, il coreografo Marco Magrino con Rossella Iacovone  e Vania Cauzillo,  e poi i gruppi specializzati, con il ritorno della Cappella Neapolitana di Antonio Florio, Les Arts Florissants diretto da Paul Agnew, e il debutto a Matera dei Micrologus di Patrizia Bovi, la Capella de Minestrers di Carlos Magraner e della Chimera co-diretta dal liutista Eduardo Egüez e dalla violista Sabina Colonna-Preti. Da segnalare la presenza protagonistica con due produzioni dell’Orchestra Barocca del Festival Duni, ormai un’altra realtà consolidata del territorio, guidata dall’esperto Francesco D’Orazio, e la sezione dedicata alla musica contemporanea, una costante del Festival negli ultimi anni: questa volta abbiamo dato fiducia ad un giovane compositore, Antonello Tosto, che da vita con le creazioni artistiche di Mariapia Di Lecce al progetto “Il canto e le immagini”, pensato per le scuole di Matera ma aperto alla città. La conclusione del Festival è invece affidata alle 36 variazioni virtuose del compositore statunitense Frederic Rzewski (1938-2021), sulla canzone popolare andina“El pueblo unido jamás será vencido”: a cinquant’anni dal tragico colpo di stato in Cile dell’11 settembre 1973 che insieme alla vita di Allende distrusse le speranze di tanti giovani sudamericani, quella canzone di protesta portata in Europa dagli Inti Illimani ci aiuta ancora oggi a capire quanto il cantare possa contribuire alla libertà e alla giustizia in un mondo, purtroppo, non molto migliore in questo terzo millennio. Dopo l’indimenticato concerto di Beatrice Rana di due anni fa, la presenza per questo concerto del pianista barese Emanuele Arciuli conferma un dialogo tra le musiche antiche e la contemporaneità in cui il pianoforte è tuttora un ponte prezioso.

Tre momenti particolari proseguono la missione del Festival Duni nella riscoperta e nella diffusione del patrimonio artistico-musicale antico del territorio. Il concerto di apertura presenta due brani seicenteschi di un autore che ebbe grande fama nella Napoli barocca e di cui fino a poco tempo fa si ignorava la nascita a Matera, le cui opere da alcuni anni sta riscoprendo da par suo Antonio Florio con concerti in tutto il mondo e registrazioni discografiche: Donato Ricchezza. Delle origini materane di Ricchezza e della sua musica sopravvissuta nel fondo della Biblioteca dei Girolamini di Napoli (che collabora al concerto del Festival Duni, per cui ringraziamo la direttrice Antonella Cucciniello), parleranno prima del concerto i musicologi Cristina e Domenico Antonio D’Alessandro. Un analogo momento di approfondimento sarà dedicato alle origini lucane del nonno materno di Antonio Vivaldi, che era originario di Pomarico, la cui Amministrazione ha patrocinato un incontro di studio sul tema “Eseguire Vivaldi oggi” con illustri ospiti, che si terrà prima del concerto vivaldiano con la Orchestra Sinfonica di Matera, la nuova splendida realtà orchestrale del territorio con cui il Festival Duni ha prontamente avviato dalla scorsa edizione una fruttuosa collaborazione. Infine prosegue l’indagine del Festival Duni sul principe Carlo Gesualdo da Venosa, uno dei più grandi musicisti a cavallo tra Cinque e Seicento, questa volta confrontato con Claudio Monteverdi nel concerto delle Arts Florissants. Il convegno internazionale su “Carlo Gesualdo e i musicisti meridionali del suo tempo” è organizzato in collaborazione con un progetto gesualdiano del grande musicista Rinaldo Alessandrini (che sarà presentato al Festival Duni 2024) in corso di svolgimento con Romagna Music e nell’occasione saranno realizzate alcune iniziative didattiche (residenze, conferenza di presentazione del Fondo Gesualdo) in collaborazione con la Fondazione Matera 2019, la compagnia teatrale L’Albero e l’Università della Basilicata, che patrocina anche quest’anno il Festival. 

In attesa del 25° anniversario, godiamoci dunque quindici straordinarie serate di languidi “canti meridiani” in luoghi simbolo delle bellezze materane. Buon ascolto!

Dinko Fabris

Direttore artistico

Festival Duni, Matera

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